Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
388 | annie vivanti |
mia vita. Se lei mi scaccia, andrò via. Ma se lei mi vuole, se si ricorda di me e mi dice di restare, promettimi, Nancy, che non mi scaccierai! Promettimi! oh, prometti! Non ti lascerò, non ti lascerò finchè non avrai promesso!
Ma Nancy non volle promettere.
— Nancy! — singhiozzò Aldo, — ricordati come ci siamo amati! ricordati i giorni sul Lago Maggiore! ricordati quando scrivevi il tuo Libro, e me lo leggevi la sera, colla testa poggiata al mio braccio. Ricorda tutto, Nancy, e promettimi che se la bambina mi dice di restare, lo dirai anche tu!
Ma Nancy non volle promettere.
— Nancy! Nancy! hai dimenticato i tristi giorni di New York? I giorni di miseria e di fame che attraversammo insieme? Per la memoria di quei tristi giorni nella casa dei Schmidl, per il ricordo della mia piccola stanza buia, che d’allora in poi ho tante volte sospirata e rimpianta, perchè attraverso la porta socchiusa vedevo te e la piccina che dormivate... Nancy, in nome di tutte quelle tristezze, prometti!
Ma Nancy non poteva promettere.
— Ma non ti ricordi, Nancy, Nancy! quando Anne-Marie era malata? Aveva la rosolìa, — singhiozzò Aldo, — e non voleva mangiare che il latte che le scaldavo io... e non voleva dormire se non mi teneva la mano... Oh, Nancy! Nancy! non vuoi ricordare... e promettere?
E questo Nancy lo ricordò. — E promise.
Rimasero seduti silenziosamente aspettando il ritorno di Anne-Marie. Nessuno dei due parlò più. Aldo prese dal tavolo un ritrattino della bimba col violino, e lo tenne tra le mani, guardandolo lungamente, coi gomiti appoggiati alle ginocchia. Poi inclinò la testa, e rimase così, colla fronte stretta alla piccola fotografia di sua figlia.
L’inconscia Arbitra di Destini arrivò correndo per