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270 | annie vivanti |
— Che genere di educazione hai dato alla tua bambina? — chiese la vecchia governante, alla chiusa della prima giornata tutta di miracolose scoperte per Anne-Marie. (Come? le fragole crescevano sulle piante? Anne-Marie aveva sempre creduto che non ci fossero che in canestri!)
Ora Anne-Marie era a letto, e Fräulein era sola con Nancy, da basso nel salottino illuminato.
— Mi pare che sappia ben poche cose, — continuò Fräulein Müller. — L’ho interrogata un po’ sull’aritmetica.... sul sistema metrico decimale. M’ha detto, sì, sì! che sapeva tutto ciò; e voleva parlar d’altro. Ma io — disse Fräulein con severo cipiglio — sono stata molto ferma. Le ho chiesto: Vediamo, per esempio: dove metti i millimetri? Lei non sapeva. Vanno a destra o a sinistra? Ha fatto una faccia e ha detto: «Ho schifo dei millimetri.» Ma perchè schifo? Le ho detto: Ricordati che i millimetri vanno sempre a destra. E lei mi ha risposto: «Allora io andrò sempre a sinistra.».... Vedi, io ho trovato che quella era una risposta di una incredibile stupidaggine.
Nancy rise.
— Ma questo è ancora nulla, — continuò Fräulein Müller. — Siccome io insistevo, lei m’ha detto: «Tu mi farai sognare tutta notte di quelle bestie.» Ma che bestie? dico io. Cosa credi che siano i millimetri? E lei m’ha risposto: «Oh Dio, saranno i bambini o i parenti dei centopiedi».
Nancy scusò la sua piccina descrivendo a Fräulein la scuola che aveva frequentato nella Settima Avenue. La governante ne fu addolorata.
— Ma la educherò io, — disse. — Certo sarà un genio anche lei.
— Ho paura di no, — sospirò Nancy. — Ma quanto l’avrei desiderato!