Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/244

232 annie vivanti


Ma Carlotta, col viso nel fazzoletto, singhiozzò:

— È la figlia di mia sorella! Dell’unica mia sorella! Devo chiuderle gli occhi.

E si fece avanti.

Nino uscì rapido.

La suora condusse Carlotta alla barella più discosta, e scoperse il viso di Valeria. Allora un urlo echeggiò nella fredda sala vuota, un urlo spaventoso e agghiacciante, che lacerò il silenzio dei vasti corridoi, e giunse fino alle corsìe dove, apatici ed egoisti, giacevano gli ammalati nei loro letti. Altri urli seguirono, strazianti, stridenti, spaventevoli....

Ma le due quiete figure distese sulle barelle non ne furono disturbate.

Valeria fu sepolta a Nervi, accanto a Tom.

IX.

Quando Nancy ricevette a New York la notizia della morte di sua madre, mise un abito nero invece di quello color marrone; e pianse, e pianse, e pianse, come piangono i figli per le loro madri. Poi rimise l’abito color marrone, e andò avanti a vivere per Anne-Marie, come vivono le madri per i loro figli.

In breve lasciarono il tetto meschino e ospitaliero di Frau Schmidl e, per allontanarsi un poco dal quartiere dei negri, presero un piccolo appartamento nell’82.ma Strada.

Una nipote di Frau Schmidl, per nome Minna, veniva a fare il lavoro di casa e a condurre a passeggio Anne-Marie. Anne-Marie adorava Minna. La contemplava con