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i divoratori 181


— Alt! basta, — disse Aldo. — Va bene così. Nancy, tu entri e punti, alla tavola che vuoi, i «quatre premiers» e «quatre en plein». Così hai anche lo zero. Hai capito? «Les quatre premiers et quatre en plein». Puoi dirlo al croupier che te li giochi. Va. Fa presto.

Nancy entrò nel Casino e volse a sinistra; entrò nel «Commissariat» dove stavano gli uomini che la sera prima avevano riso di lei. La riconobbero subito, e le diedero senza difficoltà un biglietto d’ingresso.

Nancy entrò nelle sale. Subito le colpì l’orecchio l’incessante clichettìo delle monete, il suono cristallino dell’oro e dell’argento. Andò alla prima tavola a sinistra. Un croupier coi capelli rossi sedeva in fondo al tavolo, colla mano su un rastrello di legno. Nancy gli si avvicinò.

— «Quatre premiers et quatre en plein», — disse, e gli diede uno dei biglietti di cinquanta franchi.

Ma era troppo tardi.

— «Rien ne va plus», — disse un uomo nel centro, vicino alla ruota. — «Trente-deux; noir, pair et passe».

— Siete fortunata, — disse il croupier a Nancy, rendendole il suo biglietto. — Avreste perso.

Ella ripetè la sua frase, e allora il croupier, mettendo il biglietto in cima al rastrello, lo fece passare traverso la tavola.

— «Quatre premiers», — disse, e l’uomo ch’era nel centro lo posò.

— «Et quoi encore?» — chiese il croupier guardando Nancy.

— «Quatre premiers et quatre en plein», — ripetè Nancy, come un automa.

Il croupier tese la mano.

— Quanto, all’«en plein»?

Nancy gli diede il secondo biglietto di cinquanta franchi, ed egli lo fece passare sul rastrello.