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136 annie vivanti


Poi, a un tratto, uno strano senso la vinse, un senso di solitudine e di paura. Le parve di essere sola nel mondo, e piccola, e derelitta, con nessuno che avesse cura di lei. E Aldo le parve anche più debole e più derelitto di lei. Allora il terrore dell'Infinito piombò sulla sua anima.

Aldo frattanto cantava, soave e sommesso, con la testa china in avanti e i foschi capelli spioventi sulla fronte. All'improvviso Nancy pensò quanto sarebbe meglio essere chiusa, al sicuro, in una grande stanza chiara, con molti libri e un calamaio; e sapere che fuori, tra lei e il mondo, tra lei e l'oscurità, tra lei e il vuoto che la sgomentava, si tenesse una sentinella, forte e sicura, con un fucile a tracolla...

— Ah! il baluardo! — pensò lei; e la gagliarda figura dell'inglese dalle larghe spalle, dagli occhi chiari e calmi, le si riaffacciò alla mente. Poi disse: — Il lavoro sarà il mio baluardo.

E andò in camera sua a prendere la penna d'avorio.

XIX.

Mancavano quattro mesi a finire l'anno della liberalità di Carlo, e Aldo allora sentì che bisognava pur scuotersi e sgobbare. Egli aveva cominciato col decidere che si stabilirebbero a Milano. E si erano stabiliti a Milano.

Poi, niente. Non era successo niente. E Aldo non aveva fatto niente.

Ora, conosceva troppo bene suo fratello Carlo per credere che, finito l'anno, egli continuerebbe le sue sovvenzioni. Carlo aveva detto: «non ti darò più un soldo».