Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/131


i divoratori 119


Nancy chinò docili ciglia e il colore le corse nelle guancie.

— È Mr Kingsley, — disse. — Ricorda? Quel buon inglese, tanto caro.

— Perchè le scrive? Cosa vuole? — disse Aldo; e con aria di padronanza afferrò la mano che teneva la lettera, e la strinse nella sua destra.

Nancy sorrise e la fossetta apparve, concava e rosata come l’interno d’un petalo di rosaspina.

— Vuole ch’io sia buona, — disse, — e ch’io scriva...

Aldo portò alle labbra il piccolo pugno che ancora serrava la lettera azzurra sgualcita.

— Ebbene, eccolo servito, — disse, — scriva, scriva subito.

E prese la penna d’avorio, l’intinse nell’inchiostro, e gliela diede in mano. Poi prendendo il foglio di carta bianca che doveva essere la prima pagina del Libro, dettò:


— «Caro Inglese. Sposo Aldo Della Rocca, che mi adora».


Nancy, tanto china sul foglio che i morbidi capelli sfioravano la carta, scrisse:


«Caro Inglese. Sposo Aldo Della Rocca, ch’io adoro».


Così fu compiuta la missione di Mr Kingsley, al quale quella lettera non fu mai mandata. Tanto, non era scritta per lui.