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114 | annie vivanti |
Poi guardò dalla finestra. Udiva in giardino i festosi latrati dei cani e le risate trillanti di Clarissa. Sul dolce lago azzurro una vela piccola, che pareva un fazzoletto, s’alzava e s’abbassava, nicchiando, e allontanandosi con mille piccole riverenze sulle minuscole onde.
E dalle aperte finestre della sala si udiva Aldo che suonava una «Valse triste».
Nancy intinse di nuovo la penna nel calamaio, e guardò la vista.
Ora udiva la musica vagare e smarrirsi in soavi modulazioni semitonali che si risolvettero nel carezzevole accompagnamento del «Musikant» di Hugo Wolff.
Wenn wir zwei zusammen wären |
Essa udiva la dolce voce tenorile e le pareva che le note, unite l’una all’altra, le si legassero intorno al cuore attirandola a lui.
Si alzò a chiudere la finestra, poi tornò a sedere davanti al tavolo.
Intinse la penna e scrisse in cima al primo foglio: «Villa Solitudine», e la data; sotto — non avendo ancora pensato al titolo — tracciò in grandi lettere:
«IL LIBRO»
Poi balzò in piedi e corse giù.
Nell’ora del tramonto uscirono in barca. Clarissa sedeva al timone e Aldo in atteggiamento di grazia indolente, governava la vela. Il fiammeggiante occaso gli irradiava il puro viso giovine, e il vento di tramontana sollevava lene i neri capelli che gli ondeggiavano sulla fronte. Egli taceva, soddisfatto di sapere che le due donne