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manoscritti xxxvii


Contiene solamente la Vita Nuova. Delle poesie è trascritto solo il primo verso, e lasciato lo spazio bianco per il rimanente: ormai le poesie erano a stampa sino dal 1527 fra le rime d’antichi autori toscani raccolte dai Giunti, e poteva bastare la trascrizione della prosa. Le divisioni sono nel testo, ma sempre dopo le poesie, e colle modificazioni introdotte dal Boccaccio, che primo le portò nei margini. Il testo della Vita Nuova reca una rubrica e un explicit simili a quelli che abbiam trovato nei codici Chig. L, V, 176 e Palat. 561:

Qui comincia un’opera di Dante chiamata Vita nuoua, nella quale esso in sonetti in ballate e canzoni discriue come di Beatrice s’innamorasse; et del suo amore gli accidenti mentre ella uisse et apresso quanta et quale fosse la sua amaritudine dopo la partita di Beatrice dopo la presente sua vita.

Qui finisce la uita nuoua di Dante alinghieri di Firenze.

21. Bibl. Nazionale di Firenze, Conv. B, 2, 1267

È un Ms. cartaceo del sec. xv, di cc. 201, legato in mezza pelle e cartone, proveniente dalla libreria della SS. Annunziata di Firenze, dove ebbe appunto per segnatura il n° 1267.

È composto di tre parti, scritte da tre mani diverse:

I (cc. 1-82)

(c. 1a) Quy comincia lauita nuoua di dante alighieri difirençe.

(c. 34a) Qui finisce la Vita Nuova di Dante Allighiery difirenze.

(c. 35a) Comincia dellorrigine uita Costume et Studij delchiarissimo poeta Dante allighieri difirençe. Et delle opere composte dalluy. (È la Vita di Dante del Boccaccio).

(c. 68a) Qui finisce della horrigine vita studij et costumi di Dante Allighieri di firenze poeta chiarissimo et dellopere composte dallui.

(c. 69a) (Adespoto e anepigrafo) Nel meçço del camin di nostra uita|smarrito in una valle.

(c. 80a) Qui finisce labrieue tractatione dellacommedia didate Allighiery glorioso poeta fiorentino. Deo gratias.

II (cc. 83-192)

Contiene la Bella Mano di Giusto de’ Conti ed altre rime, e da c. 156a a 191b alcune rime della Vita Nuova, secondo l’ordine che hanno in essa (Donne che avete.... Donna pietosa.... Gli occhi dolenti.... O voi che per la via.... Ballata io vo.... Spesse fiate.... Amor e cor gentil.... Quantunque volte.... Era venuta.... Deh peregrini.... Oltre la spera....), le solite quindici canzoni di Dante, disposte nell’ordine del Laur. XC sup. 136 e di altri codici e colle rubriche volgari che si hanno nel codice Laur. XL, 42 (manca però la prima rubrica, e non v’è l’explicit), la ballata Io mi son pargoletta e il discordo Ai fals ris (con la traduzione in margine dei versi non italiani).