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Veduto il perfido Giudice, che con quel tormento non avea potuto far sentir loro gli effetti di sua barbarie, fe’ preparare in quell’istante altra bevanda di piombo liquefatto per farlo gettare nella bocca de’ Santi Martiri, il che fu immantinente da’ ministri eseguito, senza nemmeno alcun danno arrecargli anzi cantando gli Eroi di continuo inni di lode al Signore, dicevano concordi: o quanto dolce, e soave è la vostra legge, o Signore, che ci fa soffrire con tanto piacere, e alacrità sì fatti tormenti! Quindi rivolti a’ circostanti gli esortavano a credere fermamente in Cristo, che da sì fieri tormenti li liberava, in vece di adorare Idoli insensati, che sarebbero un dì co’ medesimi adoratori loro gettati ad ardere nel fuoco dell’Inferno. Ciò udito Saprizio comandò, che si battesse aspramente Calocero con ordine di ricondurlo poi nella prigione per consegnarlo altro giorno alla morte, ed intanto condannò Secondo ad essere pubblicamente decapitato. Ve-