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8 c. reina

vinetto un sussidio. Può di leggieri considerarsi quanta viva e trepida gioia lo invadesse quando dal limitare della casa paterna diede l’intimo addio ai genitori smarriti nella speranza dei futuri trionfi e nel dolore del lontano soggiorno, chè allora dall’isola al continente era infrequente e ardimentoso il viaggio. Ma una Visione sorrideva al predestinato fanciullo, guidandolo nella incantatrice Sirena, a collocarlo nella sede dei suoni, là, nel conservatorio di S. Sebastiano in Napoli, ove, trasportate dalla Pietà dei Turchini, custedivansi vive le sinfonie dei Durante, dei Cimarosa, dei Paesiello, del Leo, dei Pergolese.... Pergolese, divino e sventurato! Il tuo Spirito non si commosse d’ineffabile godimento fraterno penetrando nel cuore del giovinetto catanese, cui tanta rassomiglianza di età, di dolcissimo pianto e di nenia soave doveva unire nello immortale destino e nell’abbandono della morte angosciosa e precoce?

Pochi mesi dopo, furono tali i suoi progressi che, per mezzo di concorso, gli vennero gratuiti la permanenza e gli studî. Gentile di aspetto,