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il castello di carimate

Milano investiva del feudo di Carimate, Giorgio Scaramuzza Visconti Ajcardi; e nel 1477 Galeazzo Maria Sforza, lo riconfermava agli eredi Scaramuzza, il cui figlio Lancelotto Visconti, nel 1481, restaurava e riedificava il Castello.

Nelle pubblicazioni, che hanno dati e cenni intorno a questo castello, dal 1493 in poi, si trova tutto un seguito di interessanti notizie, che ne mette in bella luce l'alta importanza mano a mano venuta acquistando, e che non sarà inopportuno riassumere.

angolo del cortile verso ponente col pozzo. Gli ambasciatori di Massimiliano I, re dei Romani, nel Novembre del 1493, fatto lo sposalizio per procura, a nome del loro Sovrano, con Bianca Sforza, figlia del defunto duca Galeazzo Maria, ritornando in Germania con numerosa e ducale comitiva, sostarono a Meda; ma qui non tutti potendo trovar conveniente alloggio, una parte degli illustri signori, fra i quali Lodovico il Moro, dovette pernottare nel Castello di Carimate, come da un documento del ducale carteggio, in data di Carimate 4 Dicembre 1493.

Nel 1496 l'imperatore Massimiliano, chiamato in Italia da Lodovico il Moro, giunto da Como per recarsi a Pisa, soggiornò al Castello di Carimate, dal 26 Agosto al 1.º Settembre; e tre anni dopo, nel Settembre del 1499, esso offriva momentaneo sicuro rifugio alla famiglia del duca Lodovico, fuggente l'ira popolare, come ce ne dà prova una lettera da Milano, del duca stesso al fratello cardinale Ascanio, pur lui fra i profughi, e che per la brevità amiamo qui ripetere: “Reverendissimo et illustrissimo monsignore. — Con piacere havemo inteso la giunta de la reverendissima signoria vostra et monsignore de Sanseverino con nostri fioli a Carimate a salvamento, desiderando che nel progresso del camino nostro signore Dio li conceda il medesimo. — Mediolani primo Settembre 1499„. E altre notizie si hanno intorno a Carimate fino al 1626, anno in cui — con la morte di Annibale Visconti, discendente di Domenico Ajcardi, sepolto nella chiesa di Santa Maria dell'Albero, dove tutt'ora esistono lapidi che portano scolpito il nome di lui — estintasi la discendenza Scaramuzza Visconti Ajcardi, la Regia Camera, a mezzo del questore Gaspare Corriani, il 21 Settembre 1626, avocava a sè il feudo di Carimate. In quell'anno stesso però fra Gerolamo ed Ottavio Visconti s'inizia la lite per pretese su feudo; e il 14 Ottobre 1627, con un'ordinanza del Magistrato superiore, esso passa ad Ottavio Visconti, i cui discendenti lo tennero sino al 1795; fino alla morte, cioè, del cavaliere Lodovico Visconti, ultimo del ramo.

Cessata così la linea maschile legittima del primo investito e presentandosi il caso di devoluzione contemplato dalle feudali investiture, il castello e il possesso


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