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la villa reale di monza

scalone principale. estendere un ampio viale secondario che conduce fino a Sesto S. Giovanni, per quasi 7 chilometri, congiungendosi qui alla grande provinciale pianteggiata fino a Milano. Sono pure dovuti alla grande attività Napoleonica i grandiosi giardini annessi alla villa di Monza, e il famoso Parco Reale di circa 14 mila pertiche, in cui amene costiere, larghi viali, splendidi punti di vista lasciano ammirare le circostanti ville e colli della Brianza.

Il corpo di mezzo dell’edificio, egualmente che i bracci, sporgono su i giardini e formano internamente la corte principale, alla cui entrata campeggiano due laterali corpi antiguardi, quello del Teatro e l’altro della cavallerizza o scuderia dirimpetto. Quinci i bracci rivoltano lungo l’anticorte, camera da letto di s. m. umberto i. apprestando cortili appartati per servigi ed abitazioni. È il prospetto della villa esposto a ponente, i giardini a levante. La gran corte riguardante il vial grande è racchiusa con semplici cancelli in ferro a lancie dorate da regolari giardini d’aranci, fiori e frutta; e all’ingresso stanno due piccoli padiglioni per le sentinelle o corpo di guardia. La reale cappella è di stile semplice fra il Luigi XVI e l’impero, come in complesso tutte le sale della villa, furono semplicemente decorate, fino all’assunzione al trono del Regno d’Italia del compianto Re Umberto, che appassionato per Monza ogni anno vi profondeva spese e ristauri e migliorie e lavori artistici sotto la fine direzione del suo architetto Marchese Achille Mainoni d’Intimiano,


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