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il castello sforzesco di milano

d’oro. La salma della sorella Elisa — morta di soli sedici anni nel 1469, mentre stava già per passare in seconde nozze — era stata appunto deposta in Duomo, dove trovasi ancora, in una parete dell’abside, l’iscrizione funeraria dettata da Lancino Curzio. Caratteristico è pure l’ordine del Duca, nell’aprile 1475, perchè due suonatori tedeschi di liuto e di viola, si recassero da lui “con li suoi strumenti, et per domane non debino imbriacarsi, ma che poi nel resto dell’anno gli diamo licenza de far come li piace, purchè domani siano sobri„.

Fra le cerimonie nel Castello, la più intima e caratteristica era quella che si compiva la vigilia di Natale, e si chiamava “la solennità del zocho„. Già nel 1471 si era potuto celebrare tale festa “nella camera della Cappella, presso la sala verde dove aloza il Duca„. Il Gadio, cui incombevano i preparativi — consistenti nel predisporre un grosso ceppo (zocho, in milanese sciocch) da ardere con lauro e ginepro, sul focolare della sala in cui si adunava la famiglia ducale, alla vigilia di Natale — scriveva che già aveva fatto i preparativi tanto a Milano, che a Pavia ed a Vigevano “sichè vada dove parirà alla sua Sig.a de quisti tri lochi, et troverà in acaduno de dieti lochi uno zocho fornito„; il Diario del Simonetta all’anno 1473 riferisce: accesso alla corte ducale, e torre eretta da bona di savoja nel 1477. “questa sira fu facta la solenità del zocho in Castello, nela sala verde, con invito de molte done citadine de questa cità„ e l’anno appresso: “questa sera S. Sig.a, convocati la Ill. Madonna Duchessa, le figliole, li ill. fratelli, feudatari, gentiluomini honorò la solennità del zocho, secundo el consueto ne la sala verde„.

Questa cerimonia del ceppo natalizio doveva costituire l’ultima solennità cui prese parte Galeazzo Maria: ai 24 di dicembre del 1476 il Duca “con la Bona et filioli sui, in una grande sala inferiore, dicta de li Fazoli, a sono de tromba e stupendissimo apparato, fece porre il zocho„ così riferisce il Corio. All’indomani, giorno di Natale, dopo di avere udito le tre messe nella Cappella


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