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il castello sforzesco di milano

la torre rotonda verso est, ripristinata nel 1894.otto anni; ma i lavori di ricostruzione del Castello ebbero a svolgersi anzitutto nelle opere di difesa, e non senza gravi difficoltà pecuniarie, cosicchè il Duca dovette, sino alla morte, abitare nel vecchio palazzo, di fianco al Duomo, durante i periodi di riposo che le vicende di guerra gli concedevano. D’altronde lo Sforza, cresciuto nella dura vita dell’accampamento, era rimasto il vero tipo del condottiero, ed alcune frasi delle sue lettere ne rivelano tutta la semplicità delle abitudini; così, dovendo nel 1457 ricevere in Milano l’ambasciatore fiorentino, ordinava che fossero apparecchiate “molto bene in punto et onorevolmente„ alcune camere sottostanti a quelle nelle quali egli alloggiava, ad eccezione di una camera che serviva di accesso alla scala “perchè non saria honesto, per l’andare inanti e indietro, gli stesse niuno„. Ancora più semplice si presenta la vita domestica del Duca in una lettera di pochi anni dopo, da lui diretta al primogenito Galeazzo Maria, il quale gli aveva annunciato il suo ritorno a Milano, assieme al Marchese di Mantova; poichè Francesco Sforza fa osservare al figlio come “venendo via dextesi, senza fare dimora in alcuno loco, veneresti a giungere qua sabato proximo, et in quello dì le donne hanno ad lavarse el capo, et le brigate hanno ad attendere ad fare li


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