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fronte del castello sforzesco, verso il parco.


Il Castello Sforzesco di Milano


l Castello di Milano — un tempo chiamato di Porta Giovia, perchè addossato alla tratta del recinto della città nella quale si apriva la porta di tal nome — trae la sua origine dalla ripartizione che, alla morte di Matteo Visconti (26 settembre 1355), venne fatta del dominio di Milano, fra Bernabò e Galeazzo II. Il primo di questi fratelli di Matteo, avendo il possesso della zona verso oriente della città, provvide alla costruzione di una residenza fortificata, sull’area oggi occupata dall’Ospedale Maggiore: Galeazzo, dal canto suo, volle erigere un castello nelle vicinanze della cittadella di Porta Vercellina, occupando la zona fra questa porta e quella detta Genova: l’inizio di questa nuova opera militare si può ritenere risalga al 1368. È noto come Gian Galeazzo, succedendo a Galeazzo nel 1378, mirasse tosto ad avere in sua mano l’intero possesso di Milano, e coll’inganno riuscisse a far prigioniero lo zio Bernabò, che poche settimane sopravvisse alla perdita della libertà. Tosto, Gian Galeazzo si accinse a rafforzare il Castello di Porta Giovia, che per la sua ubicazione nella zona più elevata della città, meglio si prestava come residenza abituale, essendo adiacente ad un’ampia zona di terreno cintato, e destinata a giardino, come l’altra residenza viscontea di Pavia. Però, la sistemazione definitiva del Castello di Milano e del relativo zardinum, o barcho, deve attribuirsi a Filippo Maria Visconti, che dopo il breve ed agitato dominio del fratello Giovanni Maria, assassinato nel 1412 sulla porta della chiesa di S. Gottardo, tenne lungamente il possesso di Milano, rimanendo, per la natura sua sospettosa, chiuso nel Castello di Porta Giovia, al quale assegnò lo sviluppo e la configurazione di un ampio quadrato di m. 190 per lato, con quattro torri quadrate agli angoli, secondo il tipo, sebbene in maggiori dimensioni, del Castello di Pavia.
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