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lano); xxm (Nazionale di Vienna, e copia diplomatica nella Collectio viciana del Croce); xxiv e xxxvi (carte Ledere ad Amsterdam); xxvm (Universitaria di Bologna); xxxv, lvi (Estense di Modena); xxxill ( Collectio del Croce); xxxiv (presso la famiglia Esperti di Barletta); xxxvil (Corsiniana di Roma); xlv, xlix e lxxxix (Nazionale di Napoli); lxv e lx xxxill (Archivio di Stato di Napoli); lxx (presso il barone Gennaro Serena di Roma).

III. — Dalle prime stampe sparse: V, ix, x, xii, xv, XVI, xvil (edizione originale del De constantia iurisprudentis)\ vii (ristampa del Croce nella rivista La Critica)-, xli (rivista napoletana intitolata Scelta miscellanea, anno 1783); xlii (opuscolo pubblicato da Francesco] S[averio] E[sperti], s.l.a., ma Napoli, 1787 circa); lxxx ( Orazione di Giuseppe Pasquale Cirillo, ecc., citata a p. 294), lxxxviii ( Elogi del Gimma).

IV. — Dall’edizione Villarosa: in, iv, xm, xxvn, xl, lui, i.iv, lxxiii, LXXV, LXXVII, LXXIX, LXXXII, LXXXVI, LXXXVII.

V. — Mercé una ricostruzione su varie fonti (cfr. p. 291), essendosene smarrito il testo: lxiv.

Codesta revisione ci rese possibile, fin dal 1911, non solo di restituire molte parole e forme sintattiche del Vico e dei suoi corrispondenti, ammodernate o fraintese dai precedenti editori (p. es., p. 197, I. 19 «aventino», plurale participiale, mutato in «aventi o no»); non solo di supplire qualche frase o periodo o brano tralasciato per incuria o altra cagione; ma anche di correggere parecchi errori che tradivano affatto il senso. E qualcuno, perpetuato per disattenzione nella nostra prima edizione, è stato ora emendato in questa (p. es., p. 186, 11 . 27-8 «Quando Vostra Signoria... il primo di ottobre... sará in Roma ritornata» corretto, poiché la lettera è del 18’ ottobre 1725, in «il primo di decembre (Xbre)» ; — p. 215, 1 . 30 «inutili i prezzi» corretto, come vuole il senso, in «inviliti i prezzi», ecc.

Avvertiamo inoltre che per la lettera xlv, diffusa manoscritta dal Vico medesimo e della quale restano, entrambe erronee, due copie, esemplate rispettivamente da Gennaro Vico e da Francesco Daniele su due diverse redazioni provenienti dal Vico medesimo, ci siamo attenuti alla prima, che dalla maggiore cura dello stile ci è parsa piú vicina all’ultima volontá dell’autore, pure ricorrendo alla seconda per una variante, e cioè per il «Cardinal Del Bosco», giacché del Dubois, morto nel 1722, e non, come scrive Gennaro per una cattiva lettura di «de Boá», del «Cardinal di Rohan», morto nel 1749, voleva discorrere indubbiamente il Vico. E quanto poi alla lettera lv, s’è seguito l’autografo vichiano, sebbene essa