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V., giacché lo si trova ricordato tra coloro che nel 1695 commemorarono la morte di Lionardo di Capua con una solenne accademia. Il «Cestari» è il giá mentovato Silverio Giuseppe Cestari (p. 134), verseggiatore copioso e poi pars magna dell’Accademia del Portico della Stadera. Il «Gennaio» è Giuseppe Aurelio Di Gennaro (p. 128); il «Viscini», un Vincenzo Viscini; il «Cordoni», un Andrea Cordoni. Il «Forlosia» cioè Biagio Forlosia, forni al V. alcuni versi greci in cui lo lodava oocpóv SvSpa -/.al po’joixóv: di lui e sopra tutto di suo fratello Nicola, primo custode della Biblioteca imperiale di Vienna, fa menzione il Giannone nella Vita scritta da lui medesimo e nelle lettere al fratello. Il «Mattei» è un Giulio Mattei. Del «Vanalesti», cioè di Marcello Vanalesti, si conosce che, nato a Napoli (1673) da padre gandese (Carlo van Alest), divenne doctor in utroque e fu poi gesuita (s’egli è quel «padre Vanalesti» di cui le cronache cittadine narrano che, il 30 novembre 1729, celebrò con un discorso la posa della prima pietra d’una nuova corsia dell’ospedale degli Incurabili). Il «Salernitano» è un Francesco Salernitano. Il Puoti, vale a dire Giammaria Puoti seniore, era discendente (forse figlio) dell’avvocato Luca Puoti, eletto del popolo (1705) e consigliere del Sacro Reai Consiglio (1707), e ascendente (forse nonno) del famoso «purista» Basilio (1787-1847). L’«altro Rossi» è un Alessio Niccolò Rossi. Sui rapporti tra il V. e il Metastasio (che inseri nella raccolta pel Filomarino l’epitalamio «Su le floride sponde Del placido Sebeto») cfr. pp. 116-7. Il «Marmi», cioè Casto Emilio Marmi, che dal testo medesimo appare un non regnicolo dimorante a Napoli, era quasi certamente fratello del noto bibliotecario fiorentino e successore del Magliabechi Anton Francesco Marmi, e forse proprio colui che gli forniva da Napoli particolareggiate notizie politiche e letterarie (talora anche sul V.), talune delle quali (anonime), relative agli avvenimenti del 1734, si serbano ancora tra i carteggi magliabechiani della Nazionale-Centrale di Firenze. E finalmente sui rapporti tra il V. e Anton Maria Salvini cfr. pp. 117 e 282.

III. — Cfr. pp. 59 e 91. Anche in questa poesia sono verseggiate teorie esposte sparsamente nel De constantia e nelle Nota e (e poi nelle due Scienze nuove).

IV. — Il 13 luglio 1730 giunse a Napoli la notizia dell’elezione al pontificato del Cardinal Lorenzo Corsini (1652-1740). Il V., che gli aveva dedicato, come s’è visto, la prima Scienza nuova e s’apprestava a dedicargli la seconda, credè anche suo dovere

G. B. Vico, Opere - v.

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