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2. — RISPOSTA DEL VICO
Contro un meschino il Fato armossi, e ’n lui sue cieche rabbie in altri unqua disperse unio, e di venen atro il coverse nel corpo e i sensi, egri suggetti sui.
Ma Provvedenza, che suggette altrui le sue menti non mai volle o sofferse, quindi il menò per vie tutte diverse a scovrir com’ell’abbia il regno in nui;
e i fin spiegò di sue mirabil opre sopra le genti, u’ tutta ferve ed arde, ch’entro a’ ciechi suo’ abissi asconde e copre.
E per tue laudi andrá giá fatto antico,
Pirelli, all’altre etá lontane e tarde chiaro, in sua vita l’infelice Vico.
XII
1.— DI ROBERTO SOSTEGNI Sull’ingratitudine di Napoli verso il Vico.
Vico, che per sermone eletto e saggio e per l’eterne carte unico e solo giá divenisti, il di cui chiaro volo compiuto ha di sapienza il gran viaggio;
perché colma è di questo almo vantaggio la fèra ingrata patria adoro e colo, benché de la tua sorte amaro duolo m’assale e luogo pel gaudio non aggio.
La preziosa gemma, che in suo seno richiude, ella conosce, e la sua vile bassezza insiem per voi scorge e rimira.
Quinci perduto ha del rossore il freno, e come in sua cittá s’odia e si ammira ogni savio, per te non cangia stile.