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Vili

A ROBERTO SOSTEGNI

Per la morte di Angela Cimmino marchesa della Petrella (1727).

Tornò al ciel la gran donna e saggia e forte, che sol volle mostrarla al cieco mondo mentre dal proprio abisso atro, profondo crolla tra scosse di capriccio e sorte.

Poiché ha le somme laudi or tutte assorte de l’adulare altrui vii vezzo immondo, quai via gittate senza scelta e pondo son di virtude atro veneno e morte;

questa di lei dirò picciola parte: l’aura mancò, che m’innalzava al cielo,

Sostegni mio, per farmi a lei dappresso.

Giaccion l’opre d’ingegno a terra sparte, d’atra nebbia mi preme il terren velo, fatto, non che ad altr’uom, grave a me stesso.

IX

1. — DI GHERARDO DEGLI ANGELI AL VICO Per la Scienza nuova.

O divin uomo, o glorioso e grande luogo ove ei nacque, o fortunata e d’oro presente etade, o di quanto unqua fóro saggi il primiero in tante opre ammirande!

Com’ei vivesse infin da che acqua e ghiande fu cibo al mondo, in nuovo alto lavoro le nazion tutte e ogni costume loro dipinge e immenso mar di scienza spande.

Qual forza or non dovrebbe ad onorarlo muover le genti da’ lontan confini, come il vide il gran Livio padovano?

e via piú quanto studio in esaltarlo mostrar devrian con lingua e pronta mano questi d’Italia popoli vicini!