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ch’attese a celebrar cittadi e regni,
65restando a solitudini diserte
i Pani ignudi e i satiri sfacciati.
E nel sommo del cielo eterno tempio, ch’erge le vòlte d’immortal zaffiro, queste pittrici dive
70con terren ’ombre e co’ celesti lumi
dipinsero i primier famosi eroi, che del cammin del sole oltra i confini portáro con le lor grand’ opre eccelse su Pali della gloria il greco nome.
75Anzi sovra il sublime
Campidoglio del mondo,
di cui son spettatori uomini e dèi,
per mano de le muse
le insegne de le lor stupende imprese
80in eterni trofei veggiam sospese.
Lá del leon la spoglia, che la selva nemea distrusse ed arse, tuttavia, quando la s’indossa il sole, secca i torrenti e le campagne asseta.
85E colá dove pende
de la Gorgone il teschio: col terribile aspetto e spaventoso tuttavia sembra d’impetrar Je stelle, quas’indi per stupor sieno in ciel fisse.
90E lá dove la nave,
che traggittò di Ponto a’ greci lidi il vello d’òr, ch’a Ja feroce amante costò gran scelleragini e vergogna, verso l’eternitá lenta veleggia.
95Poiché gli eroi famosi e i lor trofei
con corso egual al sole camminan stanchi una si lunga via, ch’oltra il cui fin non piu cammina il tempo.
Da si sublime stato,