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tanto poi mansueti e ben concordi fe’ risonar gli uman costumi in terra.
30Quindi gli eterni lumi,
ove la terra è ricoverta d’ombre, or senza nome allumerien l’Olimpo: anzi l’istesso Febo sconosciuto or roteria la sua gran lampa al mondo; 35Febo, che ’n forza da le sagge muse
ai dèi dispensa e lume e vita in cielo. Ond’infra l’alta sfera, che pigra corre il mietitor degli anni, sol pel rispetto e per pietá di figlio 40ha posto il suo regai inclito seggio,
pien d’apollinea luce, il sommo Giove per lunghi spazi sopra agli altri dèi; perché primo insegnò temer gli dèi a’ fèri empi giganti,
45a ’ quai le prime sue divine leggi
col fulmin scrisse e l’intimò coi tuono. Sotto lui Marte gira, che ne le crude guerre e sanguinose, dentro zuffe, terror, stragi e spaventi, 50la rabbia regge e ’l rio furor de l’armi.
E presso al truce poi Vener fiameggia con sua ridente alma serena luce, che, co’ suoi vaghi vezzi, atti leggiadri, piegonne a gentilezze il ferreo mondo. 55Mercurio tutto indi di sol vestito,
celeste araldo, détta a’ vincitori di terminar da uomini le guerre e conservar con giuste leggi i vinti.
La piu pressa di tutti a noi Diana 60gira tra l’ombre tacita e secreta,
che con schive e sdegnose sue maniere ritrose ella pur ne destò l’amor umano,