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A questa immago altera 655d’alta virtú guerrera

nascano i figli a voi, ben lieti sposi:

talché gl’incliti e gravi bei trionfi degli avi sieno a petto dei lor meno famosi;

660e ne le loro glorie

s’ergano si l’ istorie che poema giammai tanto non osi.

Son tuoi propi doveri festeggiar queste nozze,

665Mercurio mio, gran messaggier di pace;

ché gentilesca lode è ben di questi Filomariní padri esser grati egualmente al popolo e a’ sovrani 670e di placare i re coi lor soggetti,

qual agli uomini tu concili i numi; come di te poscia cantar coloro che vollero di noi far piú alte l’origini e piú auguste.

675Ché tu qui primo in terra

a le plebi per tedio sollevate di sempre coltivare i campi a’ padri per solo sostentar l’egra lor vita,

che per salvar pria rifuggirò a Tare,

680portasti l’alme leggi,

che Cerere leggifera ti diede: ch’avessero le plebi il commerzio de’ campi, che pria occupáro e reser colti i padri; 685e questa fosse loro

la mercé giusta d’obbedire a’ padri, donde tu avesti di Mercurio il nome. Indi, nate le guerre, fosti poi santo apportator di pace.

G. B. Vico, Opere - v.

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