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Ti cingano

170or le Grazie;

ti scherzino, ti volino

d’intorno mille Amori, e a le tue dive bellezze 175da’ le forme piú leggiadre

di sorrisi, guardi, moti, atti, cenni e portamenti, qualor suoli quando Giove vuoisi prendere piacere 180di mirar la tua bellezza.

In tai guise elette e rare

esci, Venere, ornai meco a danzare.

Da questa dea prendete idea,

185o sposi chiari,

o sposi cari;

che della vostra in questa chiostra piú bella prole

190non veda il sole;

e a te di padre, a te di madre figli vezzosi

rendano i nomi piú che mèl gustosi. 195E tu, gran dio del lume,

che nel cielo distingui al mondo l’ore, e qua giu in terra sopra il sacro monte presso il castalio fonte, valor spirando al tuo virgineo coro,

200fa’ i nomi de’ mortai chiari ed eterni;

memore io vivo pure

che, ’n buona parte a te debbo io le nozze, si che ’n gran parte a te debbo il mio regno, che ’n quella senza leggi e senza lingue