Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/304

ideis» (Ginevra, 1723), che è del noto storico della filosofia Giangiacomo Brucker (1696-1770), e l’altro al Leibniz e al Newton, si trovano, quasi con le medesime parole, nella redazione definitiva della Scienza nuova (ediz. Nicolini *, capov. 347).

LXXX. — Si riferisce a un’ Orazione del Cirillo per le nozze di Carlo Borbone con Maria Amalia di Walburgo (Napoli, Mosca, 1738), a principio della quale è pubblicata.

LXXXI. — Isabella Pignone del Carretto, maritata col suo congiunto Orazio de Dura duca d’Erce, fu, col nome di Belisa Larissea, un’assai colta pastorella arcade, che il Doria incitò piú volte a riunire in volume i componimenti poetici forniti da lei alle varie raccolte del tempo, e il Cirillo e altri amici (tra cui forse il V.) a dirittura a scrivere una tragedia. I versi di cui si discorre nella presente lettera, che nell’autografo è senza firma, si riferiscono a due sonetti inseriti nei Componimenti de’ pastori arcadi della Colonia Sebezia in lode delle reali nozze di Carlo di Borbone , ecc. (Napoli, 1738): del qual volume il V., oltre che collaboratore, fu anche revisore letterario per conto dell’Arcadia (donde i suoi ritocchi nei sonetti di Belisa). — L’allusione al Cirillo ( «perché mi diceste che sareste andato a ringraziare i votanti») concerne certamente la cattedra di diritto municipale conseguita dal Cirillo per concorso precisamente nel 1738. — «Don Orazio» è Orazio Pacifico (tra gli arcadi Criteo Chiionio), che ha versi in quella e in altre raccolte poetiche, e in morte del quale, con titolo plagiato dalla miscellanea poetica messa insieme dal V. per la Cimmino, ne fu pubblicata una ( Ultimi onori dí letterali amici in morte di Orazio Pacifico , ecc., Napoli, 1743), nella quale non manca un sonetto del V., l’ultimo tra i suoi di data certa. — Il «padre Cutica» era un Vincenzo Cutica, terribile predicatore di castighi e penitenze, ricordato, tra altri, dal Tannoia nella Vita di sant’ Alfonso de’ Liguori (ediz. di Napoli, 1857, I, 23, 24, 91).

LXXXI I. — La lettera del V., a cui il Di Gaeta risponde, è andata dispersa. — La miscellanea pubblicata dall’Universitá di Napoli s’intitola: In regis Caroli Borbonj et Amaliac Saxonicae nuptjs regiae neapolítanae Academiae obsequentis ojficium (Napoli, Mosca, 1738). Il V. vi collaborò con YOratio proemiale, tre iscrizioni latine e un sonetto in risposta ad altro di Gioacchino Poeta.

LXXXIII. — Cfr. presente volume, pp. S5 sgg., 131.

LXXXIV. — Francesco Serao (1702-93) era medico e professore nell’Universitá di Napoli. — Vescovo di Pozzuoli, allora, era Nicola