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D’intorno a ciò che Ella mi comanda di dargli notizie letterarie di qui e di Sicilia co’ miei giudizi, per ragguagliarne li vostri reverendi padri di Trévoux, de’ letterati di quell’isola qui non si ha affatto contezz’alcuna. Ma di questa cittá io posso darle questa novella: che da’ savi uomini qui si vive persuaso che, se la Provvidenza divina, per una dell’ infinite sue occulte e ad ogni umano scorgimento nascoste vie, non rinvigorisce e rinfranca, sia giá presso al suo fine la repubblica delle lettere. Perché invero è da far orrore a chiunque vi rifletta, che di questa famosa guerra fatta per la successione di Spagna, di cui dopo la seconda cartaginese, non che quella di Cesare con Pompeo e di Alessandro con Dario, non s’ è fatta maggiore nel mondo (se non pur questa della stessa cartaginese è maggiore), non si è ritrovato alcun sovrano a cui cadesse in mente di farla conservare all’eternitá da penna eccellente latina, onde si sperasse durare la lunghezza de’ tempi colla lingua della religione e delle leggi romane comune a tutta l’Europa: lo che dá pur troppo evidentemente ad intendere che oggi i principi nemmeno dal proprio interesse della loro gloria si muovono piú a conservare, non che a promuovere le lettere. Ne viene anche ciò confermato col fatto funesto a tutta la repubblica letteraria che nella Grecia di questo nostro mondo presente (dico la vostra Francia) la celebre libraria del Cardinal del Bosco non ha ritrovato compratore che intera la conservasse ed ha dovuto vendersi, per essere lacerata, a mercadanti olandesi, e quindi se ne sono sparsi gl’indici per le nazioni.

Dipoi per tutte le spezie delle scienze gl’ingegni d’Europa sono giá esausti. Gli studi severi delle due lingue greca e latina si consumarono cosi dagli scrittori del Cinque come da’ critici del Seicento. Un ragionevol riposo della Chiesa cattolica sopra l’antichitá e perpetuitá che piú che le altre vanta la version vulgata della Bibbia, ha fatto che la gloria delle lingue orientali passasse a’ protestanti. Delle teologie, la polemica riposa, la dogmatica è stabilita. I filosofi hanno intiepiditi gl’ingegni col metodo di Cartesio, per lo qual, solo paghi della lor chiara e distinta percezione, in quella essi senza spesa o fatiga ritrovano pronte ed aperte tutte le librarie. Onde le fisiche non piú si pongono