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XLIV

DEL CARDINALE LORENZO CORSINI

Si scusa di non poter procurare un beneficio ecclesiastico al figliuolo del Vico, Gennaro.

Non si inganna punto Vostra Signoria nel credermi disposto con tutto l’animo a promuover sempre le maggiori convenienze della di lei persona e casa; e può Ella esser anche persuasa che io proverei sommo piacere di corrispondere cogli effetti stessi a questa sua giusta opinione. Ma nel particolare, per altro, del far conseguire qualche benefizio a cotesto suo signor figliuolo, io v’incontro delle difficoltá pur troppo contrarie al suo ed al mio desiderio; imperciocché, oltre all’etá assai tenera di esso figliuolo, che può fare non piccolo ostacolo, vi è da considerare ancora che si trovano in oggi nel palazzo apostolico tante persone di Regno, che non si tosto vaca qualche cosa che giá prima assai della vacanza sentesi la prò vista. Deve Vostra Signoria nondimeno esser certa che, dove a me se ne presenti qualche buona apertura, non mancherò d’averne ogni piú sollecito ed affettuoso pensiere. E le auguro intanto dal Signore copiosi contenti, ecc. (I ).

Roma, 19 gennaio 1726.

XLV

AL PADRE DE VITRY Risposta alla lettera XLIII

Sono infinitamente obbligato a Vostra Reverenza della buona opinione che Ella ha dell’opera da me inviatale, ultimamente data alla luce.

(1) «Lettera di Sua Eminenza Corsini con cni dice non poter proccurarmi un benefizio da potersi ordinare un mio figliuolo» [V.].