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bandonare del tutto lo studio del greco e dell’ italiano per perfezionarsi esclusivamente nel latino è posteriore al 1696, tempo in cui il V. poetava ancora in italiano. — Esagerato che egli non volesse mai « pur sapere » il francese. — Il « Nomenclatore di Giunio » è il Nomenclator omnium rerum dell’olandese Adriano Giunio de Jonch (1511-75) pp. 22-4 — Dei tre fratelli D’Andrea, Francesco (1625-98) è il famoso avvocato, ricordato anche dal Redi nel Bacco in Toscana ; Gennaro (1637-1710) fu consigliere del Sacro Reai Consiglio, poi reggente del Collaterale; Gaetano (?-i702), teatino, lettore di filosofia e teologia nella casa dei Santi Apostoli, vescovo di Monopoli. — Di Giuseppe Lucina, anch’egli fervido seguace di Lionardo di Capua, e, per concorde giudizio dei contemporanei, dottissimo e finissimo intenditore di poesia, s’incontrano versi nelle raccolte poetiche del tempo. — « Capuista » ardente, anche nell’affettazione dello scrivere e del parlare, fu Nicola Caravita (1647-1717), avvocato, fiscale della Reai Giurisdizione e lettore di feudi nell’ Universitá. Abitava in una sua casa ai Vergini, ritrovo abituale di quanti a Napoli avevano aderito al movimento d’idee suscitato dal Di Capua e dal Cornelio, non esclusi i cosi detti «ateisti». — I Vari componimenti in onore del viceré Francesco Benavides conte di Santostefano vennero preparati dal 25 gennaio al 14 marzo 1696. Il padre Gherardo De Angelis affermava d’avere udito dal V. che i letterati invitati dal Caravita a collaborare a quella raccolta, « non volendo far essi la seconda figura dove la prima facevasi da un giovane», quale era allora il V., minacciarono una secessione: donde la risoluzione di pubblicare tutti i componimenti, orazione e poesie, senza indicarne gli autori, i cui nomi, per altro, furono aggiunti a penna dal V. medesimo in un esemplare di quel raro opuscolo posseduto a Napoli dalla famiglia De Rosa di Villarosa. — I funerali di Caterina d’Aragona, madre del viceré Medinaceli, furono celebrati nella chiesa del Carmine Maggiore il 26aprile 1697. La lussuosa raccolta commemorativa {Pompe funerali celebrate in Napoli per l’ eccellentissima signora donna Caterina d’ Aragona, ecc.) fu pubblicata dallo stampatore napoletano Carlo Roselli a spese della cittá di Napoli e a cura di Federigo Pappacoda. — Carlo Rossi fu poi collega del V. nell’Accademia palatina del duca di Medinaceli. — Il Cicatelli (?-i703), poi vescovo di Avellino, fu per qualche tempo canonico delegato ai matrimoni presso la curia arcivescovile di Napoli e, in tale qualitá, raccolse.