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146 libro quinto - capo secondo


essi re, i quali in qualitá di commessari criavano i pari della curia, i quali giudicasser le cause; onde poi restaron detti i «duchi e pari» di Francia. Appunto come il primo giudizio, che Ciceron dice essersi agitato della vita d’un cittadino romano, fu quello in cui il re Tulio Ostilio criò i duumviri in qualitá di commessari, i quali, per dirla con essa formola che Tito Livio n’arreca, «in Horatium perduellionem dicerent», il qual aveva ucciso la sua sorella.

1079Perché, nella severitá di tai tempi eroici, ogn’ammazzamento di cittadino (quando le cittá si componevano di soli eroi, come sopra pienamente si è dimostrato) era riputato un’ostilitá fatta contro la patria, ch’è appunto «perduellio»; ed ogni tal ammazzamento era detto «parricidium», perch’era fatto d’un padre, o sia d’un nobile, siccome sopra vedemmo in tali tempi Roma dividersi in padri e plebe. Perciò da Romolo infin a Tulio Ostilio non vi fu accusa d’alcun nobile ucciso, perché i nobili dovevan esser attenti a non commettere tali offese, praticandosi tra loro i duelli, de’ quali sopra si è ragionato; e, perché, nel caso di Orazio, non v’era chi con duello avesse vindicato privatamente l’ammazzamento d’Orazia, perciò da Tulio Ostilio ne fu la prima volta ordinato un giudizio. Altronde, gli ammazzamenti de’ plebei o eran fatti da’ loro padroni medesimi, e niuno li poteva accusare, o erano fatti da altri, e, come di servi altrui, si rifaceva al padrone il danno, come ancor si costuma nella Polonia, Littuania, Svezia, Danimarca, Norvegia. Ma gl’interpetri eruditi della romana ragione non videro questa difficultá, perché riposarono sulla vana oppenione dell’innocenza del secol d’oro, siccome i politici, per la stessa cagione, riposarono su quel detto d’Aristotile: che nell’antiche repubbliche non erano leggi d’intorno a’ privati torti ed offese; onde Tacito, Sallustio ed altri per altro acutissimi autori, ove narrano dell’origine delle repubbliche e delle leggi, raccontano, del primo stato innanzi delle cittá, che gli uomini da principio menarono una vita come tanti Adami nello stato dell’innocenza. Ma, poi che entrarono nella cittá quelli «homínes» de’ quali si maraviglia Ottomano e da’ quali viene