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92 libro primo - sezione seconda


L

211Ne’ fanciulli è vigorosissima la memoria; quindi vivida all’eccesso la fantasia, ch’altro non è che memoria o dilatata o composta.

212Questa degnitá è ’l principio dell’evidenza dell’immagini poetiche che dovette formare il primo mondo fanciullo.

LI

213In ogni facilitá uomini, i quali non vi hanno la natura, vi riescono con ostinato studio dell’arte; ma in poesia è affatto niegato di riuscire con l’arte chiunque non vi ha la natura.

214Questa degnitá dimostra che, poiché la poesia fondò l’umanitá gentilesca, dalla quale e non altronde dovetter uscire tutte le arti, i primi poeti furono per natura.

LII

215I fanciulli vagliono potentemente nell’imitare, perché osserviamo per lo piú trastullarsi in assemprare ciò che son capaci d’apprendere.

216Questa degnitá dimostra che ’l mondo fanciullo fu di nazioni poetiche, non essendo altro la poesia che imitazione.

217E questa degnitá daranne il principio di ciò: che tutte l’arti del necessario, utile, comodo e ’n buona parte anco dell’umano piacere si ritruovarono ne’ secoli poetici innanzi di venir i filosofi, perché l’arti non sono altro ch’imitazioni della natura e poesie in un certo modo reali.

LIII

218Gli uomini prima sentono senz’avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura.