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40 libro primo - sezione prima


nome dal lor Ercole egizio, come l’uno e l’altro ci vien narrato da Tacito. E, con tutto ciò che Diodoro sicolo, il quale visse a’ tempi d’Augusto, gli adorni di troppo vantaggiosi giudizi, non dá agli egizi maggior antichitá che di duemila anni; e i di lui giudizi sono rovesciati da Giacomo Cappello nella sua Storia sagra ed egiziaca, che gli stima tali quali Senofonte aveva innanzi attaccati a Ciro e (noi aggiugniamo) Platone sovente finge de’ persiani. Tutto ciò, finalmente, d’intorno alla vanitá dell’altissima antica sapienza egiziaca si conferma con l’impostura del Pimandro smaltito per dottrina ermetica, il quale si scuopre dal Casaubuono non contenere dottrina piú antica di quella de’ platonici spiegata con la medesima frase, nel rimanente giudicata dal Salmasio per una disordinata e mal composta raccolta di cose.

48Fece agli egizi la falsa oppenione di cotanta lor antichitá questa propietá della mente umana — d’esser indiffinita, — per la quale, delle cose che non sa, ella sovente crede sformatamente piú di quello che son in fatti esse cose. Perciò gli egizi furon in ciò somiglianti a’ chinesi, i quali crebbero in tanto gran nazione chiusi a tutte le nazioni straniere, come gli egizi lo erano stati fin a Psammetico e gli sciti fin ad Idantura, da’ quali è volgar tradizione che furono vinti gli egizi in pregio d’antichitá. La qual volgar tradizione è necessario ch’avesse avuto indi motivo onde incomincia la storia universale profana, la qual, appresso Giustino, come antiprincipi propone innanzi alla monarchia degli assiri due potentissimi re, Tanai scita e Sesostride egizio, i quali finor han fatto comparire il mondo molto piú antico di quel ch’è in fatti; e che per l’Oriente prima Tanai fusse ito con un grandissimo esercito a soggiogare l’Egitto, il qual è per natura difficilissimo a penetrarsi con l’armi, e che poi Sesostride con altrettante forze si fusse portato a soggiogare la Scizia, la qual visse sconosciuta ad essi persiani (ch’avevano stesa la loro monarchia sopra quella de’ medi, suoi confinanti) fin a’ tempi di Dario detto «maggiore», il qual intimò al di lei re Idantura la guerra; il qual si truova cotanto barbaro a’ tempi dell’umanissima Persia, che gli risponde con cinque pa-