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annotazioni alla tavola cronologica 39


gegno umano: pittura, scoltura, fonderia, arte d’intagliare, le quali sono dilicatissime, perché debbon astrarre le superficie da’ corpi ch’imitano.

46Innalzò alle stelle cotal antica sapienza degli egizi la fondatavi sul mare da Alessandro magno Alessandria, la qual, unendo l’acutezza affricana con la dilicatezza greca, vi produsse chiarissimi filosofi in divinitá, per gli quali ella pervenne in tanto splendore d’alto divin sapere che ’l Museo alessandrino funne poi celebrato quanto unitamente erano stat’innanzi l’Accademia, il Liceo, la Stoa e ’l Cinosargi in Atene; e funne detta «la madre delle scienze» Alessandria e, per cotanta eccellenza, fu appellata da’ greci Πόλις, come Ἄστυ Atene e «Urbs» Roma. Quindi provenne Maneto, o sia Manetone, sommo pontefice egizio, il quale trasportò tutta la storia egiziaca ad una sublime teologia naturale, appunto come i greci filosofi avevano fatto innanzi delle lor favole, le quali qui truoverassi essere state le lor antichissime storie; onde s’intenda lo stesso esser avvenuto delle favole greche che de’ geroglifici egizi.

47Con tanto fasto d’alto sapere, la nazione, di sua natura boriosa (che ne furono motteggiati «gloriae animalia», in una cittá ch’era un grand’emporio del Mediterraneo e, per lo Mar Rosso, dell’Oceano e dell’Indie (tra gli cui costumi vituperevoli, da Tacito, in un luogo d’oro, si narra questo: «novarum religionum avida»), tra per la pregiudicata oppenione della loro sformata antichitá, la quale vanamente vantavano sopra tutte l’altre nazioni del mondo, e quindi d’aver signoreggiato anticamente ad una gran parte del mondo; e perché non sapevano la guisa come tra’ gentili, senza ch’i popoli sapessero nulla gli uni degli altri, divisamente nacquero idee uniformi degli dèi e degli eroi (lo che dentro appieno sará dimostro), tutte le false divinitadi, ch’essi, dalle nazioni che vi concorrevano per gli marittimi traffichi, udivano essere sparse per lo resto del mondo, credettero esser uscite dal lor Egitto, e che ’l loro Giove Ammone fusse lo piú antico di tutti (de’ quali ogni nazione gentile n’ebbe uno), e che gli Ercoli di tutte l’altre nazioni (de’ quali Varrone giunse a noverare quaranta) avessero preso il