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nominazione delle cittá eroiche 379


governadori ch’avaramente l’avevano governate, richiamandone l’origine da questi primi soci del mondo.

778Giá dunque abbiamo dimostro dirsi «are» le cittá eroiche nell’Asia e, per l’Europa, in Grecia e in Italia. Nell’Affrica restò, appo Sallustio, famosa l’ara de’ fratelli Fileni poc’anzi detta. Nel Settentrione, ritornando in Europa, tuttavia si dicono «are de’ cicoli», nella Transilvania, le cittá abitate da un’antichissima nazione unna, tutta di nobili contadini e pastori, che con gli ungheri e sassoni compongono quella provincia. Nella Germania, appo Tacito, si legge l’«ara degli ubi». In Ispagna ancor dura a molte il nome di «ara». Ma in lingua siriaca la voce «ari» vuol dir «bone»; e noi sopra, nella teogonia naturale delle dodici maggiori divinitá, dimostrammo che dalla difesa dell’are nacque a’ greci l’idea di Marte, che loro si dice Ἄρης; talché, per la stessa idea di fortezza, ne’ tempi barbari ritornati tante cittá e case nobili caricano di lioni le lor insegne. Cotal voce, di suono e significato uniforme in tante nazioni, per immensi tratti di luoghi e tempi e costumi tra lor divise e lontane, dovette dar a’ latini la voce «aratrum», la cui curvatura si disse «urbs». E quindi a’ medesimi dovettero venire e «arx» e «arceo», dond’è «ager arcifinius» agli scrittori de limitibus agrorum; e dovettero venir altresi le voci «arma» e «arcus», riponendo, con giusta idea, la fortezza in arretrare e tener lontana l’ingiuria.