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368 libro secondo - sezione undecima - capo primo


seppe delle sue propie antichitá (come gliene riprende Tucidide), il quale narra ch’i mori un tempo furono bianchi, quali certamente erano i mori della sua Grecia, la quale fin oggi si dice «Morea bianca».

749Cosí dev’esser avvenuto che dalla pestilenza di questa Mauritania avesse Eusculapio con la sua arte preservato la sua isola di Coo; ché, se la doveva preservare da quella de’ popoli di Marocco, egli l’arebbe dovuto preservare da tutte le pestilenze del mondo.

750In cotal Mauritania dovett’Ercole soccombere al peso del cielo, che ’l vecchio Atlante era giá stanco di sostenere: ché dovette dapprima dirsi cosí il monte Ato, che, per un collo di terra, che Serse dappoi forò, divide la Macedonia dalla Tracia, e vi restò pur quivi, tralla Grecia e la Tracia, un fiume appellato Atlante; poscia, nello stretto di Gibilterra, osservati i monti Abila e Calpe cosí per uno stretto di mare dividere l’Affrica dall’Europa, furono dette da Ercole ivi piantate colonne, che, come abbiamo sopra detto, sostenevano il cielo, e ’l monte nell’Affrica quivi vicino fu detto «Atlante». E ’n cotal guisa può farsi verisimile la risposta ch’appo Omero fa la madre Teti ad Achille: che non poteva portare la di lui querela a Giove, perch’era da Olimpo ito con gli altri dèi a banchettare in Atlante (sull’oppenione, che sopra abbiam osservato, che gli dèi se ne stassero sulle cime degli altissimi monti); ché, se fusse stato il monte Atlante nell’Affrica, era troppo difficile a credersi, quando il medesimo Omero dice che Mercurio, quantunque alato, difficilissimamente pervenne nell’isola di Calipso, posta nel mar fenicio, ch’era molto piú vicino alla Grecia che non lo regno ch’or dicesi di Marocco.

751Cosí dall’Esperia greca dovett’Ercole portare le poma d’oro nell’Attica, ove furono pure le ninfe esperidi (ch’eran figliuole d’Atlante), che le serbavano.

752Cosí l’Eridano, dove cadde Fetonte, dev’essere stato, nella Tracia greca, il Danubio, che va a mettere nel mar Eusino: poi, osservato da’ greci il Po, che, come il Danubio, è l’altro fiume al mondo che corre da occidente verso oriente, fu da essi il Po