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[SEZIONE DECIMA]

[CRONOLOGIA POETICA]

[CAPITOLO PRIMO]

della cronologia poetica

732In conformitá di cotal astronomia diedero i poeti teologi gl’incominciamenti alla cronologia. Perché quel Saturno, che da’ latini fu detto a «satis», da’ seminati, e fu da’ greci detto Χρόνος (appo i quali χρόνος significa il tempo), ci dá ad intendere che le prime nazioni (le quali furono tutte di contadini) incominciarono a noverare gli anni con le raccolte ch’essi facevano del frumento (ch’è l’unica o almeno la maggior cosa per la quale i contadini travagliano tutto l’anno), e, prima mutole, dovettero, o con tante spighe o pure tanti fili di paglia, far tanti atti di mietere quanti anni volevan essi significare. Onde sono appo Virgilio (dottissimo quant’altri mai dell’eroiche antichitá) prima quell’espressione infelice e, con somma arte d’imitazione, infelicemente contorta, per ispiegare l’infelicitá de’ primi tempi a spiegarsi:

Post aliquot mea regna videns mirabor aristas,

per dire «post aliquot annos» poi quella, con alquanto di maggior spiegatezza:

Tertia messis erat.