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della cosmografia poetica 351


ricchezze eroiche, dell’oro poetico, del frumento; il quale Dite lo stesso fu che Plutone, che rapí Proserpina, che fu la stessa che Cerere, la dea delle biade) presenta il ramo d’oro (ove il gran poeta la metafora delle poma d’oro, che sopra truovammo essere le spighe del grano, porta piú innanzi al ramo d’oro, alla messe). Ad un tal ramo svelto succede l’altro (perché non proviene la seconda raccolta senonsé l’anno dopo essersi fatta la prima); ch’ove gli dèi si compiacciono, volontieri e facile siegue la mano di chi l’afferra, altrimente non si può svellere con niuna forza del mondo (perché le biade, ove Dio voglia, naturalmente provengono; ove non voglia, con niuna umana industria si posson raccogliere). Quindi, per mezzo dell’inferno, si porta ne’ Campi Elisi (perché gli eroi, con lo star fermi ne’ campi colti, morti poi godevano, con le seppolture, la pace eterna, com’abbiamo sopra spiegato), e quivi egli vede i suoi antenati e vegnenti (perché con la religione delle seppolture, ch’i poeti dissero «inferno», come sopra si è pur veduto, si fondarono le prime geanologie, dalle quali pur sopra si è detto aver incominciato la storia).

722La terra da’ poeti teologi fu sentita con la guardia de’ confini, ond’ella ebbe si fatto nome di «terra». La qual origin eroica serbaron i latini nella voce «territorium», che significa «distretto», da ivi dentro esercitare l’imperio; che, con errore, i latini gramatici credono esser detto a «terrendo» de’ littori, che col terrore de’ fasci facevano sgombrare la folla, per far largo a’ maestrati romani. Ma, in que’ tempi che nacque la voce «territorium», non vi era troppa folla in Roma, ché, in dugencinquant’anni di regno, ella manomise piú di venti popoli e non distese piú di venti miglia l’imperio, come sopra l’udimmo dir da Varrone. Però l’origine di tal voce è perché tali confini di campi colti, dentro i quali poi sursero gl’imperi civili, erano guardati da Vesta con sanguinose religioni, come si è sopra veduto, ove truovammo tal Vesta de’ latini esser la stessa che Cibele o Berecintia de’ greci, che va coronata di torri, o sia di terre forti di sito. Dalla qual corona cominciò a formarsi quello che si dice «orbis terrarum», cioè «mondo