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delle famiglie di figliuoli 243


il quale divorava gli uomini greci e fu ucciso da Apollo, ch’abbiamo ritruovato dio della nobiltá: nella qual impresa dee far maraviglia l’uniformitá del pensar eroico degli uomini di questa barbarie seconda con quella degli antichissimi della prima. Questi adunque devon essere i due dragoni alati, che sospendono la collana delle pietre focaie, ch’accesero il fuoco che essi vomitano, e sono due tenenti del Toson d’oro, che ’l Chiflezio, il quale scrisse l’istoria di quell’insigne ordine, non potè intendere, onde il Pietrasanta confessa esserne oscura l’istoria.

543Come in altre parti di Grecia fu Ercole ch’uccise le serpi, il lione, l’idra, il dragone; in altra, Bellerofonte ch’ammazzò la Chimera: cosí in altra fu Bacco ch’addimestica tigri, che dovetter esser le terre vestite cosí di vari colori come le tigri han la pelle, e passonne poi il nome di «tigri» agli animali di tal fortissima spezie. Perché aver Bacco dome le tigri col vino è un’istoria fisica, che nulla apparteneva a sapersi dagli eroi contadini ch’avevano da fondare le nazioni; oltreché nommai Bacco ci fu narrato andar in Affrica o in Ircania a domarle in que’ tempi, ne’ quali, come dimostreremo nella Geografia poetica, non potevano saper i greci se nel mondo fusse l’Ircania e molto meno l’Affrica, nonché tigri nelle selve d’Ircania o ne’ deserti dell’Affrica.

544Di piú le spighe del frumento dissero «poma d’oro», che dovett’essere il primo oro del mondo, nel tempo che l’oro metallo era in zolle, né se ne sapeva ancor l’arte di ridurlo purgato in massa, nonché di dargli lustro e splendore; né, quando si beveva l’acqua dalle fontane, se ne poteva punto pregiare l’uso. Il quale poi, dalla somiglianza del colore e sommo pregio di cotal cibo in que’ tempi, per trasporto fu detto «oro»; onde dovette Plauto dire «thesaurum auri», per distinguerlo dal «granaio». Perché certamente Giobbe, tralle grandezze dalle quali egli era caduto, novera quella: ch’esso mangiava pan di frumento; siccome ne’ contadi delle nostre piú rimote provincie si ha, a luogo di quello che sono nelle cittá le «pozioni gemmate », gli ammalati cibarsi di pan di grano, e si dice «l’infermo si ciba di pan di grano» per significare lui essere nell’ultimo di sua vita.