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166 libro secondo - sezione seconda - capo terzo


ottimati — ch’è quello che noi in questi libri dimostreremo universalmente di tutte le repubbliche eroiche, nelle quali gli eroi, ovvero nobili, per una certa loro natura creduta di divina origine, per la quale dicevano essere loro propi gli dèi, e ’n conseguenza propi loro gli auspici degli dèi, in forza de’ quali chiudevano dentro i lor ordini tutti i diritti pubblici e privati dell’eroiche cittá, ed a’ plebei, che credevano essere d’origine bestiale, e ’n conseguenza esser uomini senza dèi e perciò senza auspici, concedevano i soli usi della natural libertá (ch’è un gran principio di cose che si ragioneranno per quasi tutta quest’opera) — e che tal Solone avesse ammonito i plebei ch’essi riflettessero a se medesimi e riconoscessero essere d’ugual natura umana co’ nobili, e ’n conseguenza che dovevan esser con quelli uguagliati in civil diritto. Se non, pure, tal Solone furon essi plebei ateniesi, per questo aspetto considerati.

415Perché anco i romani antichi arebbono dovuto aver un tal Solone fra loro; tra’ quali i plebei, nelle contese eroiche co’ nobili, come apertamente lo ci narra la storia romana antica, dicevano: i padri, de’ quali Romolo aveva composto il senato (da’ quali essi patrizi erano provenuti), «noti esse caelo demissos », cioè che non avevano cotale divina origine ch’essi vantavano e che Giove era a tutti eguale. Ch’è la storia civile di quel motto

... Iupiter omnibus aequus,

dove poi intrusero i dotti quel placito: che le menti son tutte eguali e che prendono diversitá dalla diversa organizzazione de’ corpi e dalla diversa educazione civile. Con la quale riflessione i plebei romani incominciaron ad adeguare co’ patrizi la civil libertá, fino che affatto cangiarono la romana repubblica da aristocratica in popolare, come l’abbiamo divisato per ipotesi nelle Annotazioni alla Tavola cronologica, ove ragionammo in idea della legge Publilia, e ’l faremo vedere di fatto, nonché della romana, essere ciò avvenuto di tutte l’altre antiche repubbliche, e con ragioni ed autoritá dimostreremo che uni-