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6 sinopsi del diritto universale


Quindi nasce il ius gentium, che definisce «ius violentiae»

e divide in «ius maiorum gentium» e «minorum». E [mostra] che il primo è il ius della violenza privata nello stato exlege, e da questo, oltre le famiglie, esser nato un altro abbozzo delle repubbliche, che mostra essere le clientele, delle quali, pur tuttavia, nell’antica storia si vedono sparse per tutto l’Occidente, sopra tutte, le Gallie, la Germania, la Brettagna, la Spagna, l’Italia e, infin, la Grecia: dalle quali poi vi nacquero le republiche degli ottimati sotto nomi di «regni» in Italia e in Grecia, di «principati» nel resto; e Romolo le prese dalle genti maggiori e ne ordinò con questa forma la sua republica. Per la qual cosa non avvertita, si è creduto di buona fede che le prime republiche fussero regni assoluti ; che si eleggessero i re dalla loro robustezza e dignitá dell’aspetto; e che, in quella rozza e sfrenata libertá, come se fosse la scienza del buon gusto, tutti d’accordo convenissero nel piú robusto e piú bello.

Non si niegano perciò i re eroici. Ma si dice mancare i principi a tutta la storia profana, perché si sono ignorati i veri principi della poesia, che esso pruova essere la prima storia de’ gentili, e però dover lei essere la fiaccola del ius delle genti. Perciò, sospendendo per un poco il credito all’antichitá — che i primi poeti fossero stati teologi e con la loro teologia avessero fondato le republiche — fa queste tre domande:

1. La natura degli uomini è cosí fatta che prima attende al necessario, dipoi al commodo, finalmente al piacere. Come, dunque, prima di tutte le arti del commodo e del piacere, che tutte si devono alla republica, nacque la poesia, la quale ancor si contrasta se sia nata per utile o per diletto, convenendo in ciò tutti: che non sia nata per alcuna necessitá?

2. La stessa natura degli uomini è pur cosí fatta che prima avvertono alle cose che ci toccano i sensi, poi a’ costumi, finalmente alle cose astratte; e con quest’ordine procede la storia de’ filosofi, [poiché] primi furono i fisici, dipoi Socrate richiamò la morale dal cielo, finalmente venne Platone