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di nobili stanze1. Se il viaggiatore Naturalista avesse sempre i modi necessarj per riportare alla Patria delle prove parlanti dell’utilità delle sue osservazioni, io sarei ritornato a Venezia con Tavole, o pezzi de’ più bei marmi litorali, che avessero potuto innamorare delle produzioni nostrali di questo genere gli Scultori, e gli scalpellini. Avrei voluto anche portare una buona quantità dell’acqua di Drasnize in adattati vasi custodita perchè i dotti, e onesti Medici nostri ne facessero gli esami e le sperienze opportune. Ma non essendo possibile con privati appoggi di far tutto ciò che anderebbe fatto, io mi dovetti contentare di dar indicazioni d’utili ritrovati, lasciando al tempo, e alle combinazioni fortunate la cura di far il resto.

Non molto lontano dalla fonte di Drasnize àvvi una Cappella dedicata a S. Rocco, dove per lungo tempo fu onorato un bassorilievo antico, che poi passò a Venezia non à molti anni. Egli rappresenta un Satiro mezzo coperto d’un mantello di pelle di capra, col suo bastone in mano, e ’l cane dappresso; qualche parte del di lui corpo è da Custode d’orti. Una inferriata, che gli era stata posta dinanzi difendealo dalle mani troppo profane, ma non impediva che le buone donne, e le fanciulle del vicinato vi avessero una gran divozione, come a una rappresentazione di S. Rocco. Fu questo sconvenevole oggetto di superstizione levato di notte dalla sua nicchia: il popolo di Drasnize ebbe a sollevarsi quando se n’avvide, ed appena fu tenuto in dovere dall’aver rilevato, che il preteso santo era sta-

  1. Calcareus micans, ruber. Waller. § 41.2 (c), ed anche Calcareus æquabilis, incarnatus. Waller, § 41.1 (c).