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Valsassina. 225

spatico e d’ocraceo, il primo in filoni, il secondo in ammassi o gruppi; e lasciando a sinistra l’alta valle, ov’è Bargo, Cremena e altri paesi, si sale in un piano fra due emormi scogliere, che vedute da Milano diconsi il Resegone di Lecco; poichè son sì dentate, che somigliano ad una resica. Quegli scogli sono calcari, ed a strati quasi orizzontali. Viensi ai due Ballabii, nelle cui vicinanze, cioè a Lagarello e a Monte cavallo, v’ha miniera colà di ferro, e qui di piombo. Indi si discende a Laorca, ove il curioso andrà a vedere la bellissima grotta, nella quale belle stalattiti e stalagmiti presentano de’ vaghi fenomeni. Un’acqua che produce un vantaggio salutare è quella del Caldone, da qui non lungi; sebbene non contenga nulla di minerale, nè di gas, nè altro pregio abbia fuor che quello d’essere purissima e leggerissima. Di ciò che è più presso a Lecco parleremo a suo luogo. Ripigliamo la via superiore.

Da Margno si passa a Casargo, e si discende nel letto del Varrone. Chi guarda in alto il monte, e il vede a luogo a luogo screpolato, teme per questi due paesi il disastro di Gera e Barcone; ma l’attenzione di sviare e incanalare le acque che discendono dal monte, allontana il danno e il pericolo. V’ha delle buone coti fra Margno e Crandola.

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