Mirabilmente tutto Pindo onora.
Or chi mi vieta, che di buon legnaggio
Te rimirando sì lodato germe, 135Eccelso Federico, io fra i mortali
Te non erga a le stelle, e Te non chiami
Di bell’invidia degno, a cui fu dato
Sì prode uscir da generosa Pianta,
Che tanto al Ciel le verdi cime alzando 140Quanto il profondo piè stende sotterra,
De i numerosi secoli non sente
Le insidie, e i danni, e quasi legno eletto,
Che in ben guardato suoi securo alligna
Lungo il corrente umor di limpid’ acque, 145Quanto più invecchia, più robusta, e lieta
Vien d’altri miglior frutti, e d’altri rami.