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(LXVII.)

      Nuvoloso mattin sparger maligna
      Nebbia palustre, non ancor poteo
      Ombra gettar d’ingiurioso obblio.
390Vieni, su dunque, e i tuoi paterni lari,
      L’inclita Donna, che de l’altre esempio,
      Per vago aspetto, e per costumi alteri,
      Piena d’alto talento, e d’onor piena,
      Da lunghe età di Semidei ferace
      395L’eccelso Sanvital Tronco produsse,
      E le tre Figlie tue, che somiglianti
      Le tre Sorelle Dee, sotto i migliori
      Materni Auspicj sì leggiadre, e sagge
      Crescon degne di Te, degne di Lei,
      400De la tua cara desiata Vista
      Riconsola, e rintegra; e fra spiranti
      Soavissimo odor fiori a Te colti
      Su i margini Pimplei quest’onorato,
      Questo da tanta via, da tante cure
      405Esercitato fianco addatta, e posa.


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