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(XXVIII.)


ALL’INCOMPARABILE PRELATO MONSIG.

CAMMILLO MARAZZANI

VESCOVO DI PARMA & c.


Loda le Virtù e le azioni di lui, e gli raccomanda

di proteggere le belle Arti.


S
E a Te non vengon le Celesti Muse,

Dove altronde splendor, dove conforto
Altronde in questa Età, Signore, avranno?
Non io, dirollo pur, non io le fonti,
5Che il liberal tuo signoril talento,
Emulando i migliori, apre, e diffonde
Su i non vulgari ingegni, unqua trovai
Scarse di buon favor, di grazia vote.
Però sai Tu, Signor, quaggiù che sei?
10Raro sei del Ciel Dono a noi concesso,
E tutto certo sei Celeste cosa,
Te divin senno, Te divino regge
Mentre noi reggi, di prudenza lume;
Teco è consiglio, e antiveder felice,
15E dolce di parlar divina copia,
E divin’uso di pensar diritto,
Penetrator de le riposte menti,


Che