Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/148

So, quant’Anime (i) egregie ufcir dall’alto
Ceppo fecondo, qual di mite ulivo
Nei pubblici configli, e nelle indullri
Cure di Pace ai prifchi dì ricinta:
Qual di fulgida mitra, e de Romani
Sacri onori velata, e quale in rerfo
Acciaro avvolta, e per le Patrie cofe
Non tarda a provocare i bei perigli.
Veggo (2) quel Forte, cui Nettuno, e Marte
Fer dell’invitta Patria immortai Padre,
Francefco il Prode, che dal ben difefo,
E ben ceduto ancor Crctcnfe regno
Torfe le Adriache prore, e vincer parve
Per l’inegual finita Odrifia guerra
Con una pace, che uguagliar poteo
L’onor d’una vittoria. Oh quanto, oh quale
Fra l’onda Ionia, e fra P Egea noi vide ’

T Poi

( 1 ) Perfonaggi di quefta Patrizia Famiglia nelle patiate cti
infigni nel Polìtico, e nel Militare, e diftinti nelle Prelature.

( 2 ) Francefco Morofini Doge , chiari(fimo Antenato . Ditele
con valore coftantiffimo Candia . Dopo una onorata difefa , la
cefle al Turco con patti vantaggiofi , facendo una Pace tanto
illuftrc , quanto opportuna . ConquiP.Ò il Regno di Morea , e
meritò dal Senato’ per tale Conquida ancor vivente un Marmo
pubblico , col titolo di Peloponefiaco . Il foinmo Pontefice gli
mandò in ricognizione il Pileo, e lo Stocco . Fa più volte Ca-
pitan Generale di Terra, e di Mare. Fu eletto Doge, e Doge
parti con grande apparato di Guerra, Capitan Generale in Levante .