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Schiude l’Artro maggiore il rofeo varco,
Ecco fi move, ecco a me ratto vola
Da bianchifiimi augei per l’aria tratto
Di nitido crirtallo ardente carro,
Che folgoreggia, e il conolciuto afpetto
Mi prefenta d’un Dio. L’intatte membra
Avvolge, ma non cela argenteo velo,
E fuor balena dal ficuro volto
Forza di rat, che tramontar non pavé.
Fugge, dov’cgli appar, d’infidie dolci
Il falfo labbro inftrutta, e i vizj ufata
Alimentar di mal’offerto incenfo
La bilingue Lufinga, e feco fugge
La nocente Menzogna, a cui l’atroce
Lingua cofpergc di ccrberea fpuma
Nemico di Virtù l’empio Livore.
Lo favoreggia il Tempo, e fe lo guata
Da lunga notte ingiuriosi oppreffo,
Con l’inrtancabil ricercar dell’ali
L’ombre più folte sì dirada, e rompe,
Che quanto afeofo più, tanto più bello
Con la poffente annofa man lo tragge
Nell’aure aperte del negato giorno.