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Pei- ornamento, e per gentil contorto,
Ammirabili Donne, ogni vaghezza
Langue, e perde il Tuo meglio. In Cielo indarno-
Il bel’Frigio Garzon rapito in Ida
In aurea tazza il nettare Celefte
Verferebbe. al Tonante, e indarno Febo
A l’ alta Menfa in fu l’eburnea cetra
Ricercherebbe i più divini modi
De le armoniche corde, ora cantando
I.’amorofe rapine, e i dolci inganni,
Ora i Giganti fulminati in Flegra;
Se a ferenar del fommo Dio la Mente
Non fedplfero intorno in lungo ftuòla-
Cento amabili Dee, donde sfavilla
.Di fuperaia beltà purpureo lume."

Veder privo di Voi nobil Teatro

■U . •».

E’ rome a fera rimirare un Cielo
Nudo di fparfe funtillanti llelle:
E come a mezzo April mirare un Prato.
Povero d’ erbe, e dividenti fiori.
Voi fole tutto ingentilir potete,

Voi tutto rabbellir. Su le volir’orme
Vengon fenno,. valor, grazia, e decoro,