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Contcfer di beltà. Godè ciafcuna
Che Uranio Traduttor gli aurei fuoi ferità
Non valeffe adeguar. Che fempre parte
Del lor bello natio non emular*),
Ma il deliaro i peregrini inchioftri.
Tal fe avvien , che gentil pianta odorata
Porti il buon Villanel da cftrania riva,
E fotto il non fuo Cicl, ne la non fua
Materna piaggia a riveltir novelle
Verdi chiome la ponga, e a metter frutti:
Alto ben ella col piè vago alligna:
Ma le nove aure, e le rugiade nove,
E il novo ignoto, e non ufato fucco,
Che in fue fibre s’ avvolge, e 1’ orna, e pafei
"Ne la non fua terra nudrice ammira,
E rappiantata appar men bella, e lieta.
Ma perche me, che d’ Italo Idioma
A veftir prefi la ftraniera donna,
Me non accufo, e 1’ aurea lingua affolvo
Che a parlar le infegnai fu quelle feene
Artefice inefperto? Odalo, e il foffra
Gallia d’armi non meno, e di feroci
Opre di Marte, che d’ Ingegni, c fludj