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72 | due vite. |
Poichè tanta ne’ suoi vita gli resta,
(Sia l’ultimo anno, o più fïate il crine
42Vegga ancor rinnovarsi alla foresta)
Di sè contento, appiè delle colline
Su cui già biondo conducea la gregge,
45Placido attende de’ suoi giorni il fine.
O natura, natura! Alla tua legge
Ben saggio è chi si arrende; e d’uno schermo
48Amoroso i caduchi anni protegge!
A pio figlio appoggiando il fianco infermo
Or visita le mèssi alla campagna;
51Or la chiesuola villereccia e l’ermo
Recinto, dove la morta compagna
Di sotto l’erba con sommessa voce
54A sè lo chiama e del tardar si lagna.
Cede al pondo degli anni; e non gli nuoce
Se sculta in oro lapide fastosa
57Non ricopre il suo fral: sotto una croce,
Che la Fede infiorò, meglio riposa.