Tutto muore e rinasce. Invan, natura,
Ne’ mutabili aspetti a noi ti celi;
Ti tradisce la larva, e non ti fura 44Al nostro sguardo immensità di cieli.
Sali tra mondi e mondi, e non t’avvedi,
Che di una lente armato agli Orïoni
Questo atomo pon freno ed in sue sedi 48Traduce, ospiti immani, Iadi e Trioni.
Dal novissimo ciel la nebulosa
Scopre di soli tremola famiglia,
Quale fiammante del color di rosa, 52Qual tinto nel pallor della giunchiglia.
Mille sfere nel rapido vïaggio
Lasciossi addietro, e son mille anni e mille,
Che piove pel silente etere il raggio 56Pur or giunto dell’uomo alle pupille.
Di lassù che ne porti, o messaggero,
Per tanta via? Se di metalli infusi
In bollente oceàn parli al pensiero, 60E dell’astro natio la tempra accusi;
Se per l’alto universo intatta via
Al vol dischiudi dell’umano ingegno,
Fuggon forse le tenebre di pria, 64E palese di Dio splende il disegno?