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NATURA E SCIENZA.

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    Come ritrosa vergine t’involi,
Discortese natura, al guardo umano,
    Che pel lento mutar di mille soli
4Di cielo in terra t’ha cercata invano.

    Con giocondo terror vide talvolta
Balenar dall’abisso il tuo sembiante;
    Ma tosto di più nere ombre ravvolta
8Scese la notte sul deluso amante.

    Ne’ meandri di tacite spelonche
Chiusa intanto, al gocciar cheto dell’acque,
    Di opaline piramidi e di conche
12Gracili vezzi fabbricar ti piacque.

    Nitido specchio e virginal collana
Di agate ti polivi e di cristalli,
    Che poi vaga e fantastica sultana
16Franti gettavi alle sopposte valli.